Prezzo Syndial o Symbolic? Un vero affare per chi compra a metro quadro e progetterà a metro cubo, magari con il favore lineare di un nuovo e imminente regolamento urbanistico.
di Vito Barresi
C’è da pensarci prima ancora di darsi una risposta. In ragione del prezzo “curiosamente” molto economico, molto simbolico, 500 mila euro, messo a base d’asta per la vendita di un ampio e “ambito” complesso immobiliare, di cui Syndial Servizi Ambientali Spa risulta titolare con area di pertinenza annessa, ubicato a Crotone, in Via Santa Croce, censito al Catasto Fabbricati del Comune censuario di Crotone.
Ma anche in funzione di quanto risulta scritto agli atti del Comune, allorquando si ponga mente al precedente sindaco Vallone, che aveva discusso un accordo con Eni che “al posto del gas devettoriato prevedeva la cessione da parte di Ionica Gas del complesso di Santa Croce“, evidenziando che “per tale complesso che è uno dei più belli della città, abbiamo stanziato già 3,2 milioni di euro nella programmazione comunitaria. Si tratta di un investimento che consentirà di acquisire al patrimonio dell’ente un complesso di rilievo” (LEGGI).
Strutture allo stato fatiscenti e pericolanti ma comunque situate in un’ampia area verde che affaccia sulla baia marina, con vista che specula dal porto vecchio fino al Capo Lacinio.
Con un semplice binocolino eccoci in palcoscenico sulla colonna dorica di Hera Lacinia, la cui bellezza si potrà godere dalla propria terrazza o balcone con vista mare, finestra sul Mediterraneo, da una collina nella zona di maggior pregio e prestigio del centro cittadino.
Ormai cosa fatta ‘capo’ avrebbe.
Almeno a sentir dire che sarebbe stata conclusa e chiusa la trattativa diretta tra un privato e l’Eni su un vero e proprio “bene comune”, che forse Syndial per liberalità e generosità avrebbe dovuto, sua sponte, già restituire ai crotonesi e probabilmente, dopo aver informato quel gran genio di un … suo amico, che si chiama “centroide”, anche Pugliese, il Sindaco “FF”, avrebbe dovuto/potuto, gentilmente, richiedere in corso di trattative e transazione Eni-Comune, ripescandone la “valenza” patrimoniale tra vecchie carte negli archivi degli uffici urbanistici, in quanto all’origine S. Croce, era proprietà pubblica comunale, poi barattata con la Pertusola Sud, a cui venne “inopinatamente” ceduta a poche lire in cambio di un modestissimo spazio attrezzato sotto la palestra S. Croce, assolutamente non qualificante.
Un luogo al beneficio degli stessi crotonesi
si trasformerà in una speculazione edilizia?
L’acquirente si aggiudica in un sol colpo un pacchetto, infiocchettando un complesso immobiliare, costituito da quattro fabbricati residenziali multipiano, un fabbricato a un piano fuori terra, in passato adibito a spogliatoio ad uso del campo da tennis adiacente; tre piccole strutture un tempo adibite a deposito-lavanderia; aree verdi pertinenziali; area un tempo adibita a campo da tennis.
Quando ci entri dentro e ne percorri quel che resta dei vialetti interni, quando ti scuoti dalla polvere dell’abbandono e della dismissione, allora ti accorgi, davvero, di essere in un luogo che pochi altri potrebbero avere, sottratto al beneficio degli stessi crotonesi, un luogo senza tempo, un luogo di magia.
Era un piccolo borgo con l’acciottolato di pietre di fiume, che s’affacciava sulla vicina spiaggia, con le guide di pietra bianca per salvaguardare le gomme delle automobili, i colori giallino delle pareti esterne dei fabbricati, attraversata dall’ineluttabile declino industriale.
Un patrimonio della memoria urbana, un bene comune della storia cittadina, prima ancora che un patrimonio immobiliare privatizzato nella logica di certe cordate, su cui certo il Sindaco avrebbe dovuto immediatamente riflettere, capire, conoscere per deliberare.
Ma ormai a Crotone tutti conoscono la “stoffa” politica di questo Pugliese che risponde solo agli impulsi e alle pulsioni del suo “capo squadra” locale signor Sculco Vincenzo.
Al contrario quest’oasi mimetizzata nel cuore della città, che non è certo una zona periferica, della specie orribile di non luogo estremo come via Russia, si trasformerà in una speculazione edilizia?
Era accaduto per il muro bonificato di via Poggioreale, la coscienza dei cittadini ebbe un sussulto.
Sarebbe necessario sentire che cosa ne pensano i vari consiglieri comunali d’opposizione e maggioranza, capire se le associazioni ambientaliste, di tutela dei beni culturali, trattandosi di un’area soggetta a vincoli e precauzioni di vario tipo, riguardando un contesto architettonico “omogeneo”, tutt’altro che slegato dalle varie vie adiacenti, progettato e costruito nel Novecento, si mobiliteranno per chiedere al Sindaco FF e quel gran genio del suo amico e capo Sculco, di intervenire a tal proposito.
Come pure comprendere il “silenzio” della rappresentanza parlamentare. Soprattutto l’assenza evidente sulla vicenda della sempre solerte Senatrice Corrado, a cui pure per il giornalismo è doveroso rivolgersi, con riguardo verso le istituzioni, a giudizio del fatto che sono tanti gli atti parlamentari e non solo, ma anche giudiziari come in Procura si è a conoscenza, a sua disposizione che trattano la gravosa e oscura evidenza di Syndial e della sua tanto attesa bonifica.
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