Catania è sempre più povera. Lo rivelano i numeri presentati stamattina, sabato 18 maggio, al Salone dei Vescovi della Curia Arcivescovile: le richieste di aiuto registrate dai servizi della Caritas diocesana evidenziano una crescita allarmante con 356.259 interventi nel corso del 2023, quasi 13mila in più rispetto al 2022. Allargando l’analisi al quinquennio 2019-2023, la rilevazione evidenzia in maniera più strutturata le difficoltà economiche e sociali della città attraverso il punto d’osservazione dell’azione della Caritas sul territorio: +119mila interventi tra il 2019 e il 2023, passati da 237mila a 356mila, facendo segnare un +34%. Sono stati 4.401 gli utenti registrati dal Centro di Ascolto nel 2023 (+605 rispetto al 2022). Da un’elaborazione dei dati registrati tramite il sistema OspoWeb di Caritas Italiana emerge che mediamente si tratta di uomini (72%), italiani (50%), con figli (51%) nella fascia di età compresa tra 25 e 54 anni (63%).
Sempre più persone si rivolgono alla Caritas per pasti caldi
Nel corso del 2023, l’elemento numericamente più significativo si conferma nella mensa dell’Help Center della Stazione Centrale. I volontari, operando in gruppi che coprono l’intera settimana, preparano e distribuiscono pasti caldi e altri beni di prima necessità per circa 750 interventi alimentari al giorno (+50 pasti rispetto al 2022), pari a 277.695 all’anno. Direttamente collegata all’azione della mensa è l’unità di strada che nelle ore serali ascolta, col supporto dei medici volontari, e consegna pasti caldi, coperte e altri beni di prima necessità ai senza dimora per quasi 40mila interventi annui. Di grande rilievo anche gli aiuti dell’Help Center che raggiungono complessivamente 37.895 unità tra supporti economici (pagamento delle utenze, acquisto di titoli di viaggio), servizi tecnologici (ricarica dello smartphone, prenotazioni online, redazione di curriculum vitae, telefonate, gestione della posta elettronica o l’invio email), orientamento presso le strutture di accoglienza e consulenze legali e psicologiche.
Microcredito e Rete Sanitaria
Il Centro per la Persona ha garantito oltre 2.300 docce e distribuzione di vestiario e coperte. Azione sempre più diffusa per la Rete Sanitaria con 168 interventi tra ascolti e distribuzione di farmaci, che da qualche mese è ospitata nella nuova struttura all’interno dei locali dell’Help Center. Prosegue l’azione determinante del microcredito con 808.700 euro di erogazioni tra il 2011 e il 2023 e l’attivazione, lo scorso anno, di un nuovo progetto dedicato alle donne vittime di violenza. Gli altri servizi comprendono il centro di ascolto diocesano, il gruppo appartamento (“Casa Sant’Agata”), la collaborazione con le istituzioni per gli sbarchi.
Renna: “Intensificare la risposta pronta della Caritas”
L’Help Center della Caritas, in piazza Papa Giovanni XXIII, è un pronto soccorso sociale che quotidianamente, festivi inclusi, garantisce ascolto e interventi di supporto a persone vulnerabili per colazione, cena, vestiario, prodotti per l’infanzia, offrendo inoltre servizi igienici e una doccia calda. In campo, oltre ai servizi a bassa soglia, anche forme di supporto più complesse che si costruiscono su misura in relazione alle esigenze degli utenti per consentire anche opportunità di ripresa autonoma: le accoglienze per donne vittime di violenza con minori, le consulenze dedicate al disbrigo delle pratiche burocratiche, il sostegno economico per il pagamento delle utenze, l’attività di consulenza legale e psicologica e mediazione bancaria tramite il microcredito. A promuovere l’azione dei volontari e degli operatori le parole dell’arcivescovo di Catania, Luigi Renna. “Grazie perché siete una famiglia – ha detto – che ha consapevolezza delle povertà nuove e antiche e si china su di esse con misericordia e senso di gratuità. I dati richiedono una lettura sapienziale e pronta: sapienziale, perché oltre i numeri dobbiamo scorgere i volti e la complessità delle situazioni. La risposta pronta è quella che Caritas e altre organizzazioni ci sta dando e va intensificata”. “Quando si percorrono le statistiche della Caritas, annotare numeri e numeri sui nostri taccuini smette d’essere un fatto statistico; assume, invece, la sacralità di un esercizio di lettura spirituale: è come quando – specifica il direttore della Caritas Diocesana, don Nuccio Puglisi – segniamo sui nostri quaderni certi versetti della Bibbia, numeri anch’essi, perché sappiamo che lì, in quei numeri che diventano luoghi, fatti, racconti ed esperienze, il Signore vorrà dirci qualcosa”.
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