Secondo l’Autorità Malese per lo Sviluppo degli Investimenti (MIDA), l’industria del petrolio e del gas (O&G) è un motore fondamentale dell’economia malese e rappresenta circa un quinto del PIL del paese. La Malesia è tradizionalmente un esportatore di petrolio greggio e gas naturale e si colloca tra le prime destinazioni di investimento al mondo per le operazioni offshore. Attualmente, vanta oltre 3.500 imprese del settore idrocarburi, che vanno da compagnie petrolifere internazionali e appaltatori indipendenti a società di servizi e di produzione. Gli operatori si concentrano su segmenti strategici chiave come macchinari e attrezzature, esplorazione marina, perforazione, fabbricazione, installazione offshore e manutenzione.
Nonostante la sostanziale crescita del settore O&G, quest’ultimo si trova ad affrontare diverse sfide legate alla maturazione delle riserve, che si stima possano esaurirsi nell’arco dei prossimi 40 anni. Per arginare tale problema, nell’aprile 2021, la Malesia ha presentato il suo piano decennale per il settore. L’obiettivo è quello di diversificare il proprio mix energetico per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e, allo stesso tempo, potenziare le infrastrutture esistenti.
Malesia: il nuovo piano energetico
Nello specifico, il piano delinea obiettivi chiave in termini di aumento del potenziale di export (in particolare di gas naturale liquefatto), diversificazione all’interno di aree come le energie rinnovabili e consolidamento dell’industria. Il piano prevede la partecipazione di ministeri e agenzie governative, tra cui Petronas, che nel 2020 ha annunciato l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
Petronas è la società nazionale O&G a cui il Petroleum Development Act del 1974, che è la normativa nazionale di riferimento del settore, ha assegnato tutte le risorse del paese con la responsabilità di svilupparle e valorizzarle. Va dunque specificare che qualsiasi società straniera o privata che desideri esplorare e produrre petrolio in Malesia deve stipulare un Contratto di condivisione della produzione (PSC) con Petronas.
Inoltre, il piano prevede sovvenzioni all’esportazione e agevolazioni fiscali, sostegno alle fusioni e finanziamenti per le nuove imprese emergenti, anche estere.
Un’opportunità per le Pmi italiane
Quelle che dunque appaiono come sfide, sono opportunità per le imprese italiane che possono offrire soluzioni innovative e tecnologie avanzate nei seguenti settori:
- efficienza energetica ed energie rinnovabili,
- tecnologie pulite e soluzioni energetiche a basse emissioni di carbonio,
- GNL galleggiante (FLNG),
- terminali GNL.
Dal momento che il settore O&G malese sta attraversando una fase di liberalizzazione, il governo sta lavorando per abbassare le barriere all’ingresso al fine di attrarre IDE di vitale importanza.
Se Petronas ha tradizionalmente preferito collaborare con grandi operatori come Shell, ExxonMobil e ConocoPhillips per la gestione degli asset upstream, l’azienda sta ora cercando di trovare nuovi investitori, offrendo opportunità a PMI straniere con una forte esperienza nell’estrazione da giacimenti marginali e a fine vita e soluzioni ingegneristiche. Un’opportunità che potrebbe corrispondere alle caratteristiche di molte PMI italiane attive in questo settore.
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