La protesta degli agricoltori contro la Pac e le politiche agricole nazionali slegata dalle organizzazioni agricole riconosciute va avanti e nasce un nuovo movimento: si chiama Riscatto Agricolo e da oggi, 30 gennaio 2024, manifesta in 14 piazze italiane localizzate in cinque regioni: Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Mentre si segnalano imponenti manifestazioni dei Comitati Riuniti Agricoli tenutesi ieri a Foggia e Candela in Puglia, ma anche a Rieti e Viterbo nel Lazio, a Catania ed Udine, mentre domenica era toccato agli agricoltori piemontesi scendere in piazza a Torino.
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E ieri sulle manifestazioni in corso ha preso la parola anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, prendendo spunto da un episodio avvenuto a Viterbo, dove alcuni manifestanti dei Cra hanno strappato e poi incendiato la bandiera della locale sede di Coldiretti. Il ministro, nel rivendicare l’impegno del Governo e proprio per quanto fatto a favore dell’agricoltura italiana ha espresso la sua solidarietà a Coldiretti per l’attacco e convocato un tavolo politico con le organizzazioni agricole più rappresentative: Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Le manifestazioni Cra
La stragrande maggioranza delle manifestazioni dei Cra sono state pacifiche e dense di significato. A Foggia, per esempio, dove hanno sfilato ben 200 trattori paralizzando il capoluogo della Capitanata, gli agricoltori hanno ben chiaro su cosa chiedere al Governo e alla Ue.
Lo spiega con semplicità ad AgroNotizie® Giuseppe De Vitto, importante imprenditore agricolo dell’area: “In una provincia come questa, dove importante è il contributo dei seminativi all’economia agricola, gli agricoltori chiedono la cancellazione della condizionalità rafforzata, soprattutto l’abolizione del divieto di monosuccessione“. In un’area come il foggiano, vietare il così detto “ringrano” imponendo la rotazione di almeno due colture diverse nell’arco di un anno, come previsto dalla buona condizione agronomico ambientale 7 della Pac, si presenta di difficile applicazione per le condizioni climatiche e dei suoli, diventando impossibile lì dove la coltivazione in arido impedisce di inserire una coltura intercalare per interrompere la monosuccessione.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Ma da Foggia partono anche altre richieste: “Occorre incrementare i fondi per le filiere grano duro e raddoppiare il fondo per le assicurazioni agricole” sottolinea De Vitto, che ricorda le ultime infauste annate agrarie e la bassa propensione degli agricoltori ad assicurarsi, ora assecondata dal taglio dei contributi sulle polizze.
“Il movimento chiede anche la certificazione dei costi di produzione da parte di Ismea finalizzata alla miglior applicazione del regime sanzionatorio previsto dalle norme sulle pratiche sleali, lo snellimento burocratico della normativa riguardante gli operai agricoli e l’istituzione di un fondo per una remunerazione compensativa per i territori montani e svantaggiati” ricorda De Vitto.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Nel foggiano peraltro – tra le rivendicazioni degli agricoltori in lotta – trovano posto anche il ritorno dell’esenzione dall’Irpef sui redditi dominicali e agrari. Mentre forte si leva la protesta anche sulla volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, a cominciare dal grano duro, che con gli improvvisi ribassi, a fronte della lievitazione dei costi, ha inflitto importanti perdite ai redditi degli agricoltori pugliesi.
Sulla base di questa piattaforma, dalla valle del fiume Fortore, in provincia di Benevento, un corteo di trattori ieri l’altro ha raggiunto la Puglia attraversando il confine apulo campano – lungo la strada statale delle Puglie – per entrare in provincia di Foggia e congiungersi con i manifestanti pugliesi: accomuna queste aree una certa omogeneità orografica e climatica e il prevalente orientamento colturale delle aziende, ovvero seminativi e olivicoltura. In Campania si segnalano importanti cortei di protesta anche in provincia di Avellino, nella valle del fiume Ufita.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Le dichiarazioni del ministro
Tra le manifestazioni di ieri del Cra, c’è anche quella di Viterbo, che ha provocato la reazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Rispetto ogni manifestazione democratica, in particolare quella di lavoratori che, nel tempo, hanno visto calare il proprio reddito per scelte che certamente non hanno né tutelato l’ambiente né valorizzato la sovranità alimentare del nostro continente. In Italia, sin dal suo insediamento il nostro Governo ha restituito centralità all’agricoltura e si è schierato nel contesto dell’Ue a difesa del comparto, senza paura di portare avanti battaglie giuste in difesa di agricoltura, allevamento e pesca” ha affermato il ministro ieri in una nota diffusa dal Masaf.
“C’è bisogno di un fronte comune tra istituzioni e sistema produttivo italiano per valorizzare le nostre potenzialità e rafforzare l’Unione Europea, diversa da quella attuale, in linea con quanto intendevano coloro che la fondarono” ha rincarato la dose il ministro.
“Considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto oggi a Viterbo – ha detto ieri il ministro -. A Coldiretti si deve la battaglia contro il cibo sintetico che l’Italia sta guidando anche in Europa con risultati eccezionali”.
(Fonte: Matteucci Lucio – Gruppo Facebook Viterbo Civica (Info Viterbo e Provincia))
“Non ha alcun senso che il fronte degli agricoltori diventi quello di combattere altri agricoltori che si sentono rappresentati dalle associazioni” ha ancora detto il ministro. “Ed è per questo che, consapevole della validità delle istanze promosse da questo mondo, esprimo la solidarietà alla Coldiretti, auspicando che nessun uomo e donna, nessun imprenditore agricolo svilisca il proprio impegno per difendere il lavoro, la terra, la produzione, con azioni che nulla hanno a che fare con i principi di rispetto, libertà e democrazia che mai devono mancare e dei quali proprio gli agricoltori sono il simbolo più rilevante”.
In serata si è appreso che il ministro Lollobrigida, a seguito delle manifestazioni in atto, ha convocato un tavolo politico con le organizzazioni sindacali agricole più rappresentative: Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, volto ad affrontare i principali problemi dell’agricoltura italiana.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Riscatto Agricolo manifesta oggi
A manifestare oggi c’è anche un movimento autonomo spontaneo, apolitico, di giovani agricoltori “partito dal basso con lo scopo di dar vita a nuovo riscatto agricolo italiano” si legge in una nota di Riscatto Agricolo: “Chiediamo e vogliamo un’agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata – vi si legge – chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti”.
(Fonte: Profilo Facebook Riscatto Agricolo)
Il movimento Riscatto agricolo oggi manifesta a: Bergamo, Brescia, in Valtellina, a Mantova e Melegnano e Voghera in Lombardia, ad Olbia, Oristano e Cagliari in Sardegna. Secondo la nota stampa diffusa ieri, oggi le manifestazioni di protesta degli agricoltori si terranno anche in Lazio, più precisamente nella Valle del Salto in provincia di Rieti ed a Orte, mentre altri presidi di trattori sono previsti in Umbria a Orvieto ed in Toscana in Val di Chiana e a Navacchio.
Il movimento Riscatto Agricolo, nel chiedere una “abrogazione di tutte le norme nazionali ed europee” – il riferimento è a quelle ambientali – che comparano l’agricoltura ad altri settori produttivi, lancia anche un appello contro tutte le speculazioni in atto sul mondo agricolo.
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La prima delle dieci richieste di Riscatto Agricolo riguarda una “Revisione completa della politica agricola europea, in quanto di estremismo ambientalista e a discapito della produzione agricola e dei consumatori”.
Chiare le idee in fatto di commercio se occorre “Vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari. Garantire la libertà di impresa, anche varando leggi che combattano il dumping economico per i prodotti agricoli ed alimentari”.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
La terza richiesta si concretizza in un tavolo tecnico “di soli veri agricoltori, che siano coinvolti ogni qualvolta si vari o si ritocchi una normativa che riguardi il settore agricolo ed alimentare”.
Il quarto punto è l’abolizione immediata di vincoli ed incentivi a non coltivare i terreni. Al quinto punto figura invece un richiamo diretto al governo, laddove si richiede una detassazione Irpef e Imu, poiché occorre “Mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli”.
Uno dei tre portavoce del movimento, Salvatore Fais, sentito da AgroNotizie®, tiene a spiegare il perché della richiesta del mantenimento delle agevolazioni fiscali sul carburante agricolo: “Vero che attualmente non sono state ancora abrogate, ma è vero anche che lo saranno dopo il 2026 come richiesto dall’Unione Europea, norma solo anticipata in Germania, dove è stata la molla che ha fatto scattare la protesta, ma è assolutamente necessario evitare che accada anche da noi”.
(Fonte: Profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi)
Le ultime quattro richieste riguardano ancora una regolamentazione stringente di contrasto all’ingresso sul mercato di cibi sintetici, la riforma dell’Iva sui beni primari, garanzie di risarcimenti certi e congrui per i danni da fauna selvatica, la riqualificazione dell’immagine dell’agricoltore “valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale. L’agricoltore è una figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo-vita!”.
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Fais inoltre precisa ad AgroNotizie®: “La maggior parte di queste richieste è rivolta direttamente all’Unione Europea, non siamo contro il Governo e non intendiamo fare politica, ma chiediamo con forza di essere ascoltati, perché l’agricoltura è al collasso: il colpo di grazia lo hanno dato i Psr che hanno spinto le imprese ad indebitarsi proprio mentre aumentavano i costi e i prezzi di cessione dei prodotti agricoli entravano in una spirale di ribassi, un cappio che si è stretto intorno al collo delle aziende e che spesso le porta al fallimento”.
Guarda i video tratti dal profilo Facebook di Cra Agricoltori traditi
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