A partire dal 19 maggio potranno essere presentate le domande per l’accesso al Fondo a sostegno dell’impresa femminile, una delle misure del Ministero dello Sviluppo Economico, facente parte dei progetti del PNRR. Il Fondo è stato creato con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti altri 160 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo della misura è incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Inoltre, il Ministero dello sviluppo economico ha rifinanziato con 200 milioni di euro le misure agevolative Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a Tasso zero), a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, e Smart&Start, a supporto di startup e PMI innovative, destinando per ciascuna linea di intervento 100 milioni di euro.
Dal 19 maggio 2022 sarà possibile presentare domanda di accesso alle agevolazioni previste dai tre bandi che rientrano nel PNRR a sostegno delle donne:
- Fondo Impresa Donna;
- Imprese ON;
- Smart e Start.
Il PNRR ha l’obiettivo di aumentare l’occupazione femminile di quattro punti percentuali entro il 2026, stanziando 400 milioni di euro per favorire lo sviluppo delle idee imprenditoriali che arrivano dalle donne. Entro giugno 2026 dovrebbero essere 2.400 le imprese finanziate.
Il Fondo impresa donna incentiva le donne ad avviare e rafforzare nuove attività per la realizzazione di progetti innovativi nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.
Le domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati potranno essere presentate secondo il calendario delle date di apertura degli sportelli:
- per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 5 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 19 maggio 2022;
- per lo sviluppo di imprese femminili costituite oltre 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10 del 24 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.
- per l’accesso alle agevolazioni previste da Imprese ON e Smart&Start le domande possono essere presentate sempre dal 19 maggio 2022.
Tutti i sostegni per le imprese femminili nel 2022
Attualmente è possibile accedere a diverse agevolazioni che sono garantite da tre bandi specifici in base alle linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a sostegno dell’imprenditorialità femminile:
- Fondo Impresa donna: garantisce sia contributi a fondo perduto che finanziamenti agevolati per le attività avviate da donne;
- Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a tasso zero): garantisce incentivi per avviare attività nei settori come l’industria e l’artigianato, innovazione sociale, commercio e turismo;
- Smart e start: si tratta in questo caso di un sostegno ulteriore alle startup innovative, ovvero a quelle attività che sviluppano prodotti e servizi in ambito digitale.
Sono quindi agevolazioni di diverso tipo che vengono garantite in base alla tipologia di attività avviata, ai finanziamenti necessari, e al settore in cui si avvia.
Cos’è “Nuove Imprese a tasso zero”?
“Nuove imprese a tasso zero” è una delle principali misure rivolte al sostenimento di nuove imprese, prevalentemente verso giovani e donne nel territorio nazionale. Questa misura si rivolge infatti a piccole e medie imprese formate da un massimo di 60 mesi, dal momento in cui viene richiesta l’agevolazione.
Uno dei requisiti principali per poter chiedere questi sostegni è quello di avere un’età compresa tra 18 e 35 anni, oppure per cui la maggior parte dei soci che fanno parte dell’impresa deve essere composta da donne.
“Nuove imprese a tasso zero” in particolare è una misura che garantisce alcune agevolazioni, per iniziare la nuova attività, sotto forma per esempio di finanziamenti agevolati. Sono quindi ammesse le seguenti iniziative, portate avanti dai soggetti visti sopra:
- Produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli;
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone, e nell’innovazione sociale;
- Commercio di beni e servizi di diverso tipo;
- Iniziative nel settore del turismo, come: attività turistico-culturali per valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, attività per il miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.
In questo caso il limite di spesa massimo per i programmi di investimento è di 1.500.000 euro. L’importo viene ridotto a 3.000.000 di euro per le imprese che sono state aperte da più di 36 mesi. In ogni caso per poter accedere a questi particolari finanziamenti agevolati è necessario che gli obiettivi dell’impresa vengono realizzati entro 24 mesi da quando viene stipulato un finanziamento.
Questa è una prima parte di aiuti che vengono erogati dallo Stato per sostenere le imprese avviate anche da donne, ma esiste comunque una possibilità più specifica di sostegno per questa categoria.
Smart&Start Italia per le startup innovative
Il secondo progetto dedicato alle piccole e medie imprese italiane è “Smart e Start”. In questo caso si tratta di uno strumento per la promozione dell’imprenditorialità e per la digitalizzazione delle imprese. Per questo motivo la misura è dedicata alle startup innovative, anche in questo caso costituite da non più di 60 mesi, che siano di piccola dimensione. Per queste attività è possibile accedere ai finanziamenti seguendo almeno uno di questi requisiti:
- La startup dispone di un contenuto tecnologico e innovativo;
- La startup sviluppa prodotti e servizi nell’economia digitale, intelligenza artificiale, oppure nella blockchain;
- La startup valorizza economicamente la ricerca pubblica e privata.
Questo progetto finanzia i piani di business che hanno un importo tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, includendo diverse tipologie di spese. Sono infatti agevolabili le spese per impianti, materiali e attrezzature, macchinari, brevetti, marchi e licenze, servizi per realizzare il piano di sviluppo, servizi di marketing e il pagamento del personale dipendente e collaboratori.
In questo caso le startup possono richiedere diverse agevolazioni, accenniamo qui a quali sono:
- Finanziamento agevolato;
- Servizi di tutoraggio;
- Contributi a fondo perduto ottenuti dalla conversione di una quota del finanziamento agevolato.
Cos’è il Fondo impresa femminile?
Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.
A chi si rivolge?
Il Fondo impresa donna sostiene le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane. Possono presentare domanda di finanziamento anche le persone fisiche, con l’impegno di costituire una nuova impresa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.
La misura si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili:
- cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
- società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne
- imprese individuali con titolare donna
- lavoratrici autonome con partita IVA.
Per quanto riguarda i settori coperti dall’iniziativa, troviamo:
- commercio;
- servizi;
- turismo;
- industria;
- artigianato;
- trasformazione dei prodotti agricoli.
Cosa finanzia?
Occorre effettuare una distinzione, per rispondere a questa domanda:
- Se una libera professionista vuole costituire una nuova impresa, oppure l’impresa è stata costituita da meno di 12 mesi, si possono presentare progetti d’investimento fino a 250 mila euro. Il Fondo mette a disposizione un contributo a fondo perduto che varia in funzione della dimensione del progetto:
- per progetti fino a 100 mila euro, l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di 50 mila euro;
- per progetti fino a 250 mila euro, l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di 125 mila euro.
- Se invece si ha un’impresa attiva da più di 12 mesi, si possono presentare progetti d’investimento fino a 400 mila euro per sviluppare nuove attività o per ampliare attività esistenti. In questo caso, il Fondo prevede un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di 320 mila euro, da rimborsare in otto anni.
In entrambi questi casi non è richiesto un valore minimo del progetto d’investimento, che dovrà essere realizzato in 24 mesi. I piani di spesa possono prevedere le spese per investimento e il costo del lavoro. Sono finanziabili anche le spese per il circolante, entro un massimo del 20% del programma di spesa ammissibile (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi). Solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al circolante è concesso interamente a fondo perduto.
Chi richiedere il finanziamento può richiedere, al momento della compilazione della domanda, il servizio di assistenza tecnico-gestionale che comprende:
- un tutoraggio – in fase di realizzazione del progetto – per accompagnare le imprese nell’utilizzo delle agevolazioni, supportarle nel predisporre le richieste di erogazione del finanziamento o altra documentazione di progetto, e trasferire competenze specialistiche, mediante incontri on line o in presenza che verranno pianificati insieme al tutor.
- un voucher di 2 mila euro da utilizzare a copertura del 50% del costo sostenuto dalle imprese per l’acquisto di servizi di marketing o comunicazione strategica del valore minimo di 4 mila euro.
Come presentare la domanda?
La presentazione della domanda prevede una prima fase di compilazione e un successivo invio della domanda da effettuare sulla piattaforma online di Invitalia, che verrà attivata in funzione delle date di apertura dello sportello.
Lo sportello verrà infatti aperto in due fasi successive:
- per le nuove imprese, o costituite da meno di 12 mesi, la compilazione sarà disponibile a partire dalle ore 10.00 del 5 maggio 2022, mentre la presentazione della domanda sarà possibile dalle ore 10.00 del 19 maggio 2022;
- per le imprese avviate, costituite da oltre 12 mesi, la compilazione sarà dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, mentre la presentazione a partire dalle ore 10.00 del 7 giugno 2022.
Per accedere alla piattaforma, raggiungibile dalle ore 10.00 alle ore 17.00 dal lunedì al venerdì (esclusi i giorni festivi), è necessario essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) ed essere in possesso di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante delle società già costituita al momento della presentazione, oppure della persona fisica in qualità di socio o soggetto referente della società costituenda.
Le imprese straniere, non in possesso di un’identità digitale italiana, possono inviare la richiesta di accreditamento alla piattaforma tramite PEC, all’indirizzo che verrà pubblicato entro il 26 aprile.
In fase di compilazione, la piattaforma effettuerà alcuni controlli automatici con il Registro delle imprese che permetteranno una veloce segnalazione di eventuali informazioni da aggiornare o rettificare per presentare la domanda in modo corretto.
La compilazione, firmata digitalmente, si concluderà con il rilascio del “codice di predisposizione della domanda”, che servirà in fase di presentazione della domanda.
Quale forma giuridica può avere un’ impresa femminile?
- società di persone
- società cooperative (comprese le cooperative sociali di tipo A e B)
- società di capitali
- ditte individuali
- attività di libera professione (partita iva senza iscrizione al registro delle imprese)
Per le imprese già costituite la caratteristica di impresa femminile, requisito imprescindibile, deve essere verificata alla data di presentazione della domanda. Qualsiasi variazione avvenuta in precedenza non è rilevante. Rilevano i dati risultanti dal Registro delle imprese alla data di presentazione della domanda.
È necessario essere un impresa per poter presentare la domanda?
No, le persone fisiche che intendono costituire un’impresa femminile possono presentare domanda di accesso alle agevolazioni.
Per le società, questo significa che l’impresa costituenda (a seconda delle diverse fattispecie: soci, quote, amministratori,…) deve rispettare i requisiti previsti per le imprese femminili e che non è ammessa la presenza di persone giuridiche tra i futuri soci.
Nel caso in cui il progetto venga ammesso alle agevolazioni l’impresa si deve costituire e ha 60 giorni di tempo dalla comunicazione di esito positivo, per inviare i documenti che provano l’avvenuta costituzione dell’impresa o l’apertura della partita IVA nel caso di attività libero professionali.
Cosa finanziano gli incentivi?
Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi.
I programmi oltre a spese per investimento possono comprendere costo del lavoro e spese per il capitale circolante. Finanziabili entro un massimo del 20% del programma (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi).
Il valore del programma di investimento può arrivare a:
- massimo € 250.000 (iva esclusa) per progetti di avvio di impresa (CAPO II del decreto)
- massimo € 400.000 (iva esclusa) per progetti di sviluppo di impresa (CAPO III del decreto)
Non c’è un valore minimo del progetto.
FAQ del Ministero dello Sviluppo Economico
Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi.
I programmi oltre a spese per investimento comprendono il costo del lavoro e le spese per il capitale circolante. Queste ultime sono finanziabili entro un massimo del 20% del programma (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi).
Il valore del programma di investimento può arrivare a:
massimo € 250.000 (iva esclusa) per progetti di avvio di impresa (CAPO II del decreto)
massimo € 400.000 (iva esclusa) per progetti di sviluppo di impresa (CAPO III del decreto)
Non c’è un valore minimo del progetto.
Sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.
Non è ammissibile la produzione primaria di prodotti agricoli.
Il Fondo prevede due linee di incentivo:
incentivi per l’avvio di imprese femminili: per libere professioniste e imprese non ancora costituite o costituite da non più di 12 mesi
incentivi per lo sviluppo o il consolidamento di imprese femminili: per imprese costituite oltre 12 mesi
Gli incentivi sono costituiti da un contributo a fondo perduto a cui si aggiungono servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.
per progetti fino a € 100.000 (iva esclusa) l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) e comunque entro un tetto massimo di € 50.000.
per progetti fino a € 250.000 (iva esclusa) l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000
Oltre al contributo a fondo perduto è possibile richiedere servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000
Gli incentivi sono costituiti da un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero da restituire in 8 anni, a cui si aggiungono servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.
per progetti fino a € 400.000 l’agevolazione copre l’80% delle spese, per un massimo di € 320.000 con un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero
solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al capitale circolante è concesso interamente a fondo perduto.
No non è previsto.
immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata.
Tra queste rientrano – tra l’altro:
spese connesse all’installazione di macchinari, impianti ed attrezzature;
macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché gli stessi beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale;
Opere edili esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile,
strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato.
immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;acquisizione brevetti
acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile. A titolo esemplificativo, sono incluse le spese relative alla progettazione e sviluppo di software applicativi, piattaforme digitali, applicazioni, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, ovvero per i relativi processi di produzione e erogazione nonché alla progettazione e sviluppo di portali web, anche a solo scopo promozionale;
servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
esigenze di capitale circolante:nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili, per le agevolazioni concesse per la nascita delle imprese femminili ovvero per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda;
nel limite del 25% delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda, per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda.
materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
godimento di beni di terzi, quali le spese di affitto relative alla sede aziendale ove viene realizzato il progetto imprenditoriale; canoni di leasing e costi di noleggio relativi a impianti, macchinari e attrezzature necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
oneri per la garanzia (fidejussione o polizza fidejussoria) richiesta nel caso di erogazione dell’anticipazione pari al 20% delle agevolazioni concesse
Le imprese costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda possono ottenere un contributo a fronte delle esigenze di capitale circolante fino a un massimo del 25% delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.
La media sarà calcolata in questo modo:
Considerando i costi di cui alle voci 6), con esclusione di quelle afferenti alle merci, 7) e 8) dello schema civilistico del conto economico (art. 2425 codice civile), desumibili dai bilanci approvati relativi ai tre esercizi precedenti la data di presentazione della domanda di agevolazione. Qualora il bilancio dell’esercizio immediatamente precedente a tale data non sia stato approvato, l’importo dei costi di cui sopra, limitatamente a tale esercizio, è determinato sulla base del bilancio provvisorio appositamente predisposto;
attribuendo un peso pari a 1,5 agli importi delle spese relativi agli esercizi 2020 e 2021, coincidenti con lo stato emergenziale connesso alla pandemia Covid-19
Per fare richiesta degli incentivi occorre presentare un piano d’impresa (business plan) che prevede un programma di investimenti.
Non sono richiesti preventivi per presentare la domanda di finanziamento.
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