15.14 – mercoledì 24 luglio 2024
Manovra di assestamento, continua la discussione generale. E’ ripresa in mattinata la discussione generale sull’assestamento di bilancio, il ddl n. 35/XVII.
Valdastico, decide la politica non il concessionario
Primo intervento quello di Francesco Valduga (Campobase) il quale ha lamentato che la minoranza s’è dimostrata parca di interventi. Un fatto che il capogruppo di Campobase ha definito “avvilente”. Nel merito ha sottolineato la questione enti locali. Ci sono 60 milioni per investimenti, ma i problemi nascono dal fatto che, progressivamente, già con l’ultima giunta di centro sinistra, sono state ridotte le possibilità di programmazione dei comuni. Ma, rispetto alle ristrettezze del patto di stabilità, ora le risorse ci sono e si potrebbe quindi andare oltre i 60 milioni previsti dalla manovra.
Ma, al tempo stesso, va messa in cantiere una riforma che deve passare da un migliore coordinamento tra i comuni che devono lavorare insieme anche attraverso l’ente intermedio. Ente, ha detto ancora, che ha bisogno di un rafforzamento a partire dal personale. Bene per l’esponente dell’opposizione l’utilizzo dell’indicatore composito per avere un quadro preciso delle zone svantaggiate. Nel suo intervento ha toccato anche l’articolo 43 del ddl (la possibilità di costruire alberghi 5 stelle su aree agricole) affermando che la competenza urbanistica è tipicamente dei comuni e va salvaguardato lo spirito della legge Daldoss del 2015.
Non c’è, ha aggiunto, alcuna contrarietà agli alberghi 5 stelle – perché si deve lottare contro la povertà e non contro la ricchezza – ma viene rifiutata l’idea che questo sia l’unico elemento di qualificazione turistica. Gli alberghi di lusso vanno inseriti, invece, in un percorso di pianificazione per preservare la qualità dell’ambiente trentino. Un modello di crescita che non guarda la decrescita felice, ma che deve puntare sulla delicatezza e sulla qualità. Perché puntare solo sul numero significa riprodurre i modelli nevrotici delle città che rischiano di diventare un boomerang.
Francesco Valduga, continuando sul turismo, ha parlato delle Valli del Leno che si stanno sviluppando ma che rischiano di venire travolte dalla Valdastico. Un progetto che non ha nulla a che fare con paesaggio e tutela ambientale. Anche dal punto di visto economico l’autostrada sarebbe letale per il commercio della Vallagarina perché renderebbe possibile raggiungere in mezzora i grandi centri commerciali del Veneto.
Un’opera che impatterebbe con le sorgenti, vitali per Rovereto e l’Altopiano, come quella dello Spino. E non si può sentire dire, come è detto nella relazione del Presidente Fugatti, che alla fine deciderà il concessionario. Affermazione inaccettabile e che contrasta, ha affermato, col principio che la programmazione urbanistica deve essere pubblica. Sul tema della sanità ha detto che si deve avere il coraggio di fare un contratto di lavoro per medici e operatori della sanità trentino.
Passo che permetterebbe di affrontare le liste di attesa che stanno favorendo un acritico spostamento dei cittadini verso la sanità privata. Sulle strutture ha auspicato che per le Case di comunità si parta dal personale e non dal loro numero e sul nuovo ospedale, ha aggiunto, la politica deve essere protagonista. Serve prima di tutto una capacità di regìa e non basta metterci 400 milioni e poi stare a vedere cosa succede. Così come non si può dare un ruolo “salvifico” della Facoltà di medicina. Sull’ospedale di Cavalese, ha ricordato, si è assistito a un clima di lite partendo da un’ipotesi calata dall’alto e ora si dice decidano le comunità locali. Un esempio della mancanza di guida politica della Pat.
Potenziare la rete delle ciclabili
Daniele Biada (FdI) ha salutato con soddisfazione i contenuti della manovra che, ha affermato, va incontro alle esigenze della popolazione e rafforza l’economia del Trentino. Sull’argomento dei comuni il consigliere ha ricordato che i problemi di programmazione nascono dalla cancellazione del budget di legislatura e dai bandi che servivano a programmare gli interventi su infrastrutture come gli acquedotti e le fognature. Altro elemento di rigidità dei bilanci dei municipi, per Biada, la riduzione dei finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio.
Altro punto dolente per quanto riguarda le amministrazioni locali riguarda il personale. Per questo, secondo l’esponente di FdI, andrebbe ridotta la mobilità tra enti e la burocrazia. Importanti, ha continuato, le scelte fatte dalla Giunta nella manovra a favore delle opere pubbliche che andranno a sostegno delle imprese locali. Così come è fondamentale il potenziamento della rete delle ciclabili, a partire dal collegamento Rotaliana – Valle di Non.
Troppo trionfalismo sulla manovra
Lucia Maestri (Pd) ha affermato che c’è troppo trionfalismo attorno alla manovra a partire dal fatto che le scelte della Giunta sono state presentate come creatrici di benessere. Eppure, ha aggiunto, la produttività non cresce; la liquidità congelata nel bilancio è arrivata a 4,2 miliardi. Il risultato dell’incapacità di programmazione, di riformare settori importanti come il sistema scolastico e il welfare. Nell’assestamento c’è un miliardo e si prevedono altre grandi opere che si faranno chissà quando invece di mettere subito in circolo risorse.
Gli stessi imprenditori hanno sì registrato il miglioramento del Pil, ha ricordato Maestri, ma hanno raccomandato di tenere alta la guardia perché le prospettive sono piene di segni meno. Non a caso l’Ocse definisce il Trentino come un territorio che ha perso slancio. Si pensa di dare contributi alle aziende che aumentano gli stipendi, ma lo si fa solo per alcuni settori, quando invece tutte le aziende che migliorano i salari andrebbero aiutate. Anche il rinnovo contrattuale della Pa non copre l’inflazione e non si va incontro alle 38 mila famiglie che hanno visto, negli ultimi anni, una drastica riduzione del reddito che pesa sul loro potere d’acquisto, anche dei beni di prima necessità.
Un calo che colpisce tutti i settori, mentre la sanità, sempre più privatizzata, pesa sempre di più sulle tasche dei trentini meno ricchi. Di fronte a tutto ciò la risposta è stata quella di concedere una riduzione dell’addizionale Irpef che porterà in busta paga, per i redditi fino a 30 mila euro, solo 30 euro in più. Maestri ha poi ricordato l’odg del Pd, votato anche dalla maggioranza, che impegnava la Giunta a coprire, nel rinnovo del contratto, l’inflazione. Invece, c’è una perdita del 7,52%.
Per questo il Pd ha presentato un emendamento perché venga recuperato almeno un 4% per tutti i dipendenti pubblici. Sul capitolo rapporti con Roma, per l’esponente dem, il Presidente si è dimenticato di dire che se non si inserisce la clausola di neutralità fiscale il bilancio Pat e ha rischio. Inoltre, i capitoli dello Statuto sono ancora aperti, nonostante le promesse della Meloni. Sulla cultura Lucia Maestri ha concluso affermando che se questa è la Trentino Music area fa venire freddo. E fa venire freddo perché non c’è un piano, e si continua a pensare che alla direzione dei musei si debbano mettere amici o personaggi conosciuti.
Il nuovo ospedale, punta dell’eccellenza trentina
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha ricordato che la maggioranza è stata premiata dagli elettori anche per la bontà delle scelte fatte nella scorsa legislatura per affrontare le tante emergenze. La crescita è evidente, ha sottolineato, ed è stata alimentata dalle decisioni della Giunta alle quali, certo, si sono aggiunte quelle del Governo nazionale che è sempre di centro destra. Ci sono aspetti da approfondire nella manovra, ad esempio sulle strutture scolastiche, come ad esempio il caso dell’Istituto “Comenius” di Trento (sul quale ha presentato un odg).
Secondo Angeli dalla minoranza non vengono proposte ma attacchi. Invece, la Giunta ha lavorato su tutti i settori produttivi, sull’infrastrutturazione del territorio, sui finanziamenti a ricerca imprese e latransizione ecologica. Insomma, la scorsa legislatura il Trentino ha raggiunto livelli altissimi. Fondamentale, in questa manovra, la previsione della cittadella della salute che servirà a potenziare la formazione moderna e di eccellenza delle professioni sanitarie. La previsione di un investimento per trasformare l’Apss in Apss universitaria e per il nuovo ospedale dimostra in modo lampante le capacità di visione della Giunta. Un sistema salute che darà maggiore dignità agli operatori sanitari. La consigliera ha inoltre ricordato l’importanza dell’Hub trentino Eureka per la formazione sanitaria.
L’ospedale sarà una scommessa della sanità trentina di eccellenza e andrebbe pensato un edificio green che punti sull’efficientamento energetico che può tradursi in un risparmio della bolletta fino al 30%. Un ospedale, ha detto ancora, anche bello e arricchito di opere d’arte, luogo di cura e di cultura. Insomma, il Trentino dovrebbe pensare ad un’opera che ci ponga all’avanguardia a livello internazionale.
Non solo opere, servono infrastrutture sociali
Paolo Zanella (Pd) ha detto che non ci si trova di fronte a una manovra tutt’altro che rivoluzionaria anche se c’è a disposizione un miliardo. Una cifra che potrebbe migliorare davvero la vita dei trentini se si smettesse con la retorica della grandi opere, perché serve anche un’infrastruttura sociale per combattere le diseguaglianze che stanno aumentando anche sul nostro territorio. Invece, col rinnovo del contratto Pa, facendo perdere ai dipendenti la metà del potere d’acquisto, si va nella direzione opposta. E questo è avvenuto davanti a un’inflazione che ha toccato il 16%.
Inoltre, ha ricordato che i medici hanno ancora da chiudere il contratto 2016 – 18, si è chiuso solo quello di quelli di base per i quali, ha aggiunto, la Pat potrebbe, senza aspettare Roma, diminuire la burocrazia. Una situazione che alimenta la fuga dei medici verso il privato. Ancora Zanella ha affermato che, a fronte degli aumenti salariali, va rivista l’Icef e anche sull’addizionale Irpef va pensato un sistema progressivo come in Alto Adige.
Misero anche l’aumento dei trasferimenti per le coop sociali. Le misure per la casa della manovra riguardano tutte le fasce alte, nulla c’è per gli sfrattati, in gran parte vittime degli affitti brevi. Su questo si deve dare la possibilità ai comuni di aumentare la tassazione e vanno aumentati i contributi sul caro – affitto. Va messo finalmente in piedi, ha detto ancora Zanella, il fondo per le morosità incolpevoli e le garanzie per i proprietari. Inoltre, per l’esponente dem, va concentrata l’attenzione sulle città dove ci sono le vere emergenze abitative, tenuto conto che a fine anno scade la moratoria sugli sfratti. Sul tema della variante Novaledo – Pergine sono stati messi 100 milioni ma prima, ha aggiunto, si dovrebbe stabilire se il colle di Tenna è “bucabile” e fare approfondimenti con i territori.
Sempre più avuti i contrasti sociali
Chiara Maule (Campobase) ha affermato che mai come oggi il Trentino vede acuirsi i contrasti sociali. Ed ha portato l’esempio delle insegnanti delle scuole d’infanzia. Solo uno dei conflitti innescati dalle scelte della Giunta. Conflitto che è diventato drammatico sul tema dell’immigrazione. Tema che viene affrontato dalla Giunta solo sul piano emergenziale, quando invece il fenomeno immigratorio è ormai strutturale ed è indispensabile per dare una risposta alla mancanza di mano d’opera. Inoltre, si è smantellato il sistema della coop internazionale e questo nonostante il Governo abbia lanciato, per quanto astratto, il piano Mattei.
Secondo l’esponente di Campobase i comuni sono abbandonati a se stessi o ridotti a semplici terminali dei finanziamenti Pat. Il decentramento si è ormai perso nella nebbia. Tutto ciò, ha detto ancora, porta allo sfaldamento del senso di comunità. Sull’argomento finanziario, Chiara Maule ha affermato, servirebbe una visione di lunga durata e una valutazione più accurata sulle opere pubbliche e i sostegni alle imprese. Maggiore attenzione andrebbe riservata alla spesa corrente, in particolare per ciò che riguarda i servizi. Centrale, inoltre, la valorizzazione del personale della pubblica amministrazione e l’infrastrutturazione digitale del territorio per rendere il territorio più attrattivo. Senza dimenticare le difficoltà dei cittadini più anziani.
Di somma importanza, anche per la natalità, le politiche per la casa in un quadro, soprattutto per i giovani, che vede una maggiore richiesta degli affitti. Anche per questo va rivista la legge sull’Itea che non favorisce, tra l’altro, l’avvicendamento generazionale. Su questo Maule ha presentato un odg sull’abitare sociale, in particolare a favore dell’indipendenza dei disabili con l’obiettivo di attuare investimenti per il recupero a questo scopo degli appartamenti sfitti di Itea. Infine, l’esponente di Campobase ha ricordato di aver presentato un emendamento per andare incontro alle Onlus per rendere strutturale l’esenzione Irap.
Più aiuti per l’industria che innova
Michela Calzà (Pd) ha auspicato che venga preservato il mix produttivo che caratterizza il Trentino. E in questo quadro si deve investire sull’innovazione industriale (settore fondamentale per la sicurezza economica dei cittadini) sostenendone i costi. Anche i contributi per le imprese vanno vincolati al miglioramento salariale dei dipendenti. Il lavoro pubblico, ha detto ancora, soffre per i salari bassi e a causa dalle difficoltà di carriera, problemi che la Giunta deve affrontare. Per ciò che riguarda i comuni, per Michela Calzà è necessario un fondo per gli acquedotti tenuto conto che ben 28 comuni si trovano esclusi dal Pnrr e in difficoltà finanziarie. Aspetto, quest’ultimo, sul quale il Pd ha presentato un odg.
L’esponente dem ha poi espresso preoccupazione sulla gestione dei corsi d’acqua che necessitano di interventi di rinaturalizzazione sull’esempio della vicina Provincia di Bolzano. Altro tema quello delle comunità energetiche sulle quali va fatto uno sforzo maggiore per la loro promozione. Sulla gestione dei rifiuti secondo Calzà non è più rinviabile il potenziamento della differenziata e la diffusione dei centri integrati assenti in molte zone del Trentino. Sulla scuola, ha continuato, nella manovra non si fa cenno all’integrazione e inoltre va aumentato il fondo di 10 milioni per l’edilizia scolastica. Servono, inoltre, stanziamenti per i centri giovani e servono maggiori investimenti sul benessere (ad esempio l’educazione di strada) e il protagonismo giovanile. Michela Calzà ha concluso parlando della Loppio – Busa (su questo ha presentato un odg) opera che deve essere ultimata al più presto per evitare la congestione della piana di Arco e del Basso Sarca e ha ricordato la necessità di intervenire sul tunnel Loppio – Busa.
Trentino cresciuto grazie alla lungimiranza della Giunta
Ultimo intervento della mattinata quello di Stefania Segnana (Lega) la quale ha ricordato che questa è la prima manovra finanziaria della legislatura. La consigliera ha ricordato che l’assestamento è alimentato anche dalle risorse che sono il frutto del buon lavoro (riconosciuto, ha detto, anche nella relazione di minoranza fatta da Franzoia) fatto nella scorsa legislatura. Legislatura che è stata caratterizzata da continue e gravissime emergenze. Nonostante ciò la crescita c’è stata ed è migliorato anche il rapporto con quella dell’Alto Adige.
Quindi, l’esponente della Lega, ha ringraziato la lungimiranza della Giunta e ha ricordato che i dubbi della minoranza sull’accordo di S.Michele sono stati fugati perché i soldi invece sono arrivati. Segnana ha ricordato che purtroppo i tempi di realizzazione delle opere pubbliche sono lunghi, ma l’introduzione dei commissari, previsti dal Pnrr, sta mostrando i risultati. Basti pensare al ponte di Ravina. Infine, la consigliera si è soffermata sull’ostruzionismo ricordando che in consiglio comunale a Trento il centro sinistra ha proposto una modifica del regolamento per evitarlo e ha auspicato che quello previsto in Consiglio provinciale non riguardi la questione degli alberghi 5 stelle. Una scelta di qualità, che va nel verso della destagionalizzazione, che era stata condivisa, nella scorsa legislatura anche da molti esponenti della minoranza.
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