Ad un anno dal tornado, lunedì 22 luglio alle 10 a Chiesanuova di Voltana, davanti alla chiesa dedicata a San Giuseppe, i sindaci delle città colpite dal fortunale hanno incontrato i cittadini e le imprese per chiedere, insieme alla Regione Emilia-Romagna, una risposta concreta al Governo.
Dodici mesi fa si è abbattuto sui territori dei comuni di Lugo (soprattutto sulle frazioni di Voltana Giovecca, San Bernardino e Belricetto), Alfonsine e Conselice, oltre ad altre località al di fuori della Bassa Romagna, il più violento tornado a memoria d’uomo per la pianura romagnola, con raffiche di vento che hanno superato i 300 km orari.
Dopo l’enorme paura per l’incolumità delle persone, già alla prima verifica i danni sono apparsi immediatamente ingentissimi: case scoperchiate e alcune demolite quasi completamente, aziende agricole che hanno perso totalmente le coperture dei loro impianti, le vigne e i frutteti, oltre ai danni ingenti anche sul patrimonio pubblico.
L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e le amministrazioni coinvolte si sono immediatamente attivate per comprendere le esigenze prioritarie, alloggi provvisori per le famiglie rimaste senza casa, sgombero delle strade e degli spazi pubblici dai numerosi detriti portati dal vento, compreso l’amianto che copriva alcuni edifici colpiti.
Dopo la fase del soccorso e dei primi ripristini, la necessità dei cittadini e delle imprese è stata quella di ricevere i fondi necessari a coprire le spese affrontate per la sistemazione temporanea e il successivo restauro dei loro edifici.
Il Dipartimento della Protezione civile ha definito le misure di immediato sostegno nel limite di 5mila euro per le famiglie e 20mila euro per le aziende. Sono 689 le domande presentate dai cittadini della Bassa Romagna, oltre a 30 imprese non agricole e 30 richieste di Cas (il contributo per autonoma sistemazione per chi è rimasto fuori casa).
Per quanto riguarda il patrimonio pubblico i danni sono quasi tutti già riparati: ammontano a oltre 1 milione di euro, per ora completamente a carico dei bilanci comunali, e riguardano prevalentemente interventi su recinzioni, coperture di immobili e strutture sportive; sono oltre 230 gli alberi abbattuti.
«A distanza di molti mesi dall’invio da parte della Regione Emilia-Romagna al Dipartimento della Protezione civile dei necessari fabbisogni finanziari, con contestuale richiesta di stanziamento degli appositi fondi per le misure di immediato sostegno, ad oggi non risultano ancora adottati i necessari provvedimenti nazionali», rimarca la presidente pro-tempore dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Elena Zannoni.
La Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, insieme al centro sociale Ca’ Vecchia di Voltana, hanno messo in campo un’iniziativa che ha raccolto oltre 35mila euro, messi a disposizione di 30 famiglie come ristoro per le spese affrontate. Il Comune di Alfonsine, insieme a numerose associazioni, ha organizzato lo scorso settembre «A braz avérti», tre giorni di festa per raccogliere fondi.
«Un piccolo ma significativo aiuto, in un quadro di forte ritardo del Governo – prosegue la presidente -. A un anno dal passaggio del più devastante fenomeno meteorologico mai visto sul nostro territorio, la lunga attesa degli aiuti che il Governo deve mettere in campo a favore delle famiglie e delle imprese è difficilmente comprensibile.
Il Comune di Lugo e gli altri Comuni colpiti hanno già svolto da tempo i necessari lavori di ripristino, mentre il Governo non ha ancora adempiuto agli impegni assunti».
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