L’iniziativa consentirà di presentare nuovamente le domande per accedere agli incentivi previsti dal FRI-Tur, la misura del PNRR che punta a potenziare l’accesso al credito delle aziende del comparto.
Le risorse messe a disposizione per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale sono complessivamente pari a 1,4 miliardi, cifra che include gli investimenti già ammessi alla prima edizione del progetto.
Sostenere un numero ancora maggiore di imprese turistiche attraverso programmi di investimento in transizione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale per rendere il settore più attrattivo e competitivo sia in Italia sia all’estero. Con questo obiettivo si rinnova l’intesa fra Ministero del Turismo, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Associazione Bancaria Italiana (ABI): dal 1° al 31 luglio sarà infatti aperta una seconda finestra per presentare nuove domande di accesso agli incentivi previsti dal FRI-Tur, la misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rivolta ad agevolare l’accesso al credito e gli investimenti per le PMI del comparto.
Le agevolazioni sono previste nella forma di contributo in conto capitale, concesso alle imprese beneficiarie dal Ministero del Turismo utilizzando 180 milioni di risorse del PNRR. A queste si aggiungono i finanziamenti agevolati, concessi da CDP a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), per un importo complessivo fino a 600 milioni, in affiancamento a prestiti di pari importo e durata (fino a 15 anni) erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. Il totale complessivo dei fondi a disposizione – compresi gli investimenti già ammessi nell’ambito della prima edizione avviata lo scorso anno – è di quasi 1,4 miliardi.
Gli incentivi potranno essere riconosciuti alle imprese alberghiere, alle strutture ricettive all’aria aperta e che svolgono attività agrituristica, alle imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici.
I programmi di investimento dovranno avere un ammontare di spese ammissibili compreso tra 500 mila e 10 milioni, coerenti con il principio comunitario DNSH (Do No Significant Harm), ossia di non arrecare alcun danno significativo all’ambiente. La misura prevede inoltre una riserva del 50% delle risorse per gli investimenti green e una del 40% per il Sud.
La riapertura dei finanziamenti fa seguito alle modifiche introdotte dal Ministero del Turismo con l’Avviso dello scorso 7 maggio. Sarà possibile inserire la candidatura del proprio progetto a partire dal primo luglio sul sito di Invitalia, che gestisce l’incentivo, accessibile a questo link.
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